Sono stata latitante per mesi, un po’ perché non avevo voglia di scrivere e un po’ perché non sapevo davvero COSA scrivere. In realtà avrei potuto raccontarvi dei miei piccoli viaggi (Puglia e Salento e quello di tre giorni in Toscana dove ho praticamente solo bevuto e mangiato per tenere alto l’onore) ma ho perso un po’ la voglia di scrivere quando ormai con le storie di IG faccio tutto in maniera così immediata.
L’estate è stata strana, il covid ancora ci tiene un po’ ancorati in casa ma qualcosa sta iniziando a muoversi.
E allora vi volevo parlare di questa cosa che è il prenotare un viaggio dopo aver passato due anni a non poterlo fare (in tranquillità, senza quarantene e paura di ammalarsi).
Quella sensazione di quando finalmente clicchi su “acquista” nella pagina di una compagnia aerea; quando passi i pomeriggi a spulciare tutti gli alberghi di Booking cercando di capire quale è il posto carino e anche comodo e anche economico e alla fine ti innamori foto dopo foto; quando sfogli post e post di Instagram per capire dove mangiare una cosa tipica senza scadere nel turistico; quando cerchi di capire quante attrazioni e quante cose riuscirai a vedere in quattro giorni.
La gioia di sapere che, di lì a poco, vedrai qualcosa di nuovo (o qualcosa di già visto ma con occhi nuovi), che imparerai e scoprirai tante cose che ancora non sai, non hai visto.
Regà, è veramente una sensazione pazzesca prenotare un viaggio.
Forse la felicità la definirei così.
(Forse mi viene da piangere. Forse.)