Quando offrire la cena diventa una guerra tra sessi

Ultimamente sta spopolando in rete la diatriba uomo-donna, primi passi, prime uscite. Detta terra terra, chi deve da caccià il coraggio e li sordi. Ecco.

Visto che su determinati argomenti io zitta non ci so stare, sentivo il bisogno viscerale di dire la mia. La dico sul mio blog così la gente deve venire proprio a rompermi il cazzo per forza piuttosto che prendere un banale tweet di 140 caratteri – veramente troppo pochi per riassumere certe dinamiche – dove tutto è fraintendibile e rigirarselo a suo piacimento leggendolo con un’interpretazione tutta sua.
Cominciamo.

La domanda era una – e anche molto semplice, a mio parere – e da quella è partito un dibattito talmente acceso che sembrava si stessero decidendo le fazioni per la terza guerra mondiale: Quando andate a cena con il vostro fidanzato/a (compagno, o frequentante o persona che vi interessa) chi paga il conto?
Ora, forse sono io che sono strana ma la risposta non è una sola. Dipende dal momento, dipende dalla situazione, dalla relazione con la persona con cui sto andando a cena. Dipende da talmente tante cose che personalmente ci ho messo un po’ a rispondere e alla fine ho optato per quella che fosse più veritiera possibile, cioè si paga a metà. Ora, non è mai vero che io e Batta quando usciamo smezziamo perché o paga lui o pago io a seconda di chi riesce ad arrivare alla cassa dopo un sacco di botte per chi deve pagare (perché lui vuole sempre pagare ma a me sta cosa non sta bene), però era quella che si avvicinava di più alla realtà. Ovvero una volta io, una lui. Insomma, un po’ per uno non fa male a nessuno. Anche perché bella bellissima la galanteria ma ad un certo punto ho piacere e voglia di offrire anche io visto che lavoro e c’ho uno stipendio.
E fin qui tutto bene, nel senso che io vi ho esposto il mio pensiero molto al volo e molto spiccio su come vedo questa cosa del pagare il conto al ristorante.
A quanto pare però sembrerebbe ci sia una grande fetta di donne che pensa che l’uomo debba offrire per forza di cose, perché le convenzioni sociali dicono così. Ora, è vero che nel momento in cui un uomo mi chiede di uscire per la prima volta a me fa piacerissimo vedere che si prodiga per offrirmi la cena ma non lo dò così per scontato che se mi ha invitato lui allora deve per forza pagare. Anche perché ci sono tantissimi motivi diversi per cui magari non può farlo, soprattutto quando si tratta di ragazzi che ancora studiano, non hanno un lavoro e quindi non hanno una loro entrata che gli può permettere di pagarti una cena intera se non dal McDonalds che, attenzione, in ogni caso sarebbe un bel gesto perché non serve un ristorante di lusso per conquistarmi, anzi (la galanteria è galanteria sempre, non cambia a seconda del ristorante costoso o dei posti belli dove si va). Tornando a noi, dicevamo che è bellissimo se lui fa il gesto ma non è scontato. Secondo un pensiero popolare se lui mi invita allora deve offrire per forza, ergo se io faccio il primo passo e lo invito allora sono io che devo pagare la cena intera? Allora si annulla la galanteria maschile che tanto vi piace se entra in scena l’uguaglianza tra i sessi. O forse il problema principale sta nel fatto che si dia per scontato che è l’uomo che deve fare tutti i primi passi? Lui deve chiedervi di uscire, lui deve scrivervi per primo, lui deve venire a prendervi, lui deve pagare. Lui, lui, lui, lui.
Allora, tolto il pensiero che sarebbe tutto molto carino e romantico – e vintage – credo che le cose non stiano più così da un pezzo. Ci battiamo tanto per l’uguaglianza fra i sessi ma quando ci fa comodo allora trasformiamo la galanteria in un obbligo sociale che l’uomo deve per forza seguire alla lettera altrimenti non è degno di uscire insieme a noi. Eh no, non funziona così. Se io, donna, voglio fare il primo passo lo faccio. Non penso che un uomo sia senza spina dorsale o non degno di uscire con me perché – per un motivo o per l’altro – non è in grado o non riesce a chiedermi di uscire. Molto spesso penso che gli uomini siano più spaventati dal rifiuto e dalla gogna a cui vengono sottoposti da queste femmine (non riesco a chiamarle donne) e dalle loro amiche e conoscenti piuttosto che da altro. Quante relazioni ho visto nemmeno cominciare perché “se lui non mi scrive per primo con me ha chiuso” o “se non mi chiede di uscire lui non gli piaccio davvero“. C’avete mai pensato che forse tutte le paranoie che c’abbiamo noi, le hanno anche loro? Sono esseri umani, mica macchine. Non è che perché hanno mezzo cervello nel pene (che poi pure tutta questa storia del sesso… ce ne sarebbero da dire sulle donne che oh, sai che papiri!) allora non si fanno le paranoie come ce le facciamo noi se ci piace qualcuno. Anzi, alle volte penso che per loro sia più difficile quando sono interessati a qualcuno.
Tutto questo per dire che molte volte vi fate fottere da convinzioni che vi tolgono la possibilità di trovare qualcosa di bello. E togliete anche la possibilità a quel povero cristo di provarci con voi. Alla fine buon per lui che s’è scampato sta pratica (perché se pretendete certe cose all’inizio non immagino gli obblighi da intraprendere in una relazione a lungo termine), però per colpa vostra sarà ancora più insicuro e chiuso e a quella dopo avrà ancora più paura di chiedere di uscire, per esempio. O forse diventerà stronzo perché “quella mi ha trattato di merda allora perché io devo fare il carino con le donne che son delle stronze?“. Tutto è possibile.
In conclusione tutta questa cosa del “deve offrire lui” è solo una convinzione che vi siete create nella testa dando per scontato che se non offre allora non gli interessate davvero. Le relazioni, di qualsiasi natura siano, sono un terno al lotto. Non sai mai cosa una persona voglia o meno da te, non sai mai quanto sia interessata o in che modo possa farti vedere che lo sia. Se un povero cristo non lavora ma comunque vuole provare a conquistarvi non è detto che se non vi offre la cena allora è uno stronzo. Ci sono tanti modi per mostrare interesse e non bisognerebbe mai confonderli con la galanteria. Quella è un modo di essere, è caratteriale. E soprattutto ci sono uomini che diventano galanti perché vedono di avere davanti una persona semplice che questa galanteria non la pretende e quindi viene a loro in primis voglia di usarla.

Da tutta questa pantomima voglio mettere in chiaro una cosa: io ho espresso la mia opinione secondo le mie esperienze e secondo quello che ho letto questi giorni su twitter, considerando poi solo il punto di vista femminile perché non sono un maschio e non posso parlare di cose che non so e non conosco. Ergo non cominciate con “eh ma i maschi fanno, eh ma i maschi dicono e poi…” perché tanto non sono risposte che posso avere. Le relazioni sono come un burrone: o ti butti e speri che la vista sia meravigliosa e che il paracadute si apra o non saprai mai se il paracadute funziona e soprattutto se vedrai mai quei paesaggi fantastici. Di conseguenza o vi buttate o lasciate perdere perché non potete pretendere che una relazione sia frutto e fatica e coraggio solo di altri e che tutto vi cada dal cielo così, senza muovere un dito.

PS. Ci tengo a precisare che nella mia attuale relazione sono io ad aver fatto il primo passo, lui ad aver offerto la prima cena. Un po’ per uno non fa male a nessuno.

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Un pensiero riguardo “Quando offrire la cena diventa una guerra tra sessi

  1. Fare il primo passo ora che va di moda tra le femmine essere acide e rispondere male a ogni domanda o anche il “visualizzo e non rispondo”( che non fa per niente figa/o tipa/o imoegnata/o ma è solo da maleducati ) non è facile e se per invitarti a cena devo subirmi comportamenti del genere ma col cavolo che sarò galante! Alternarsi per pagare la cena o dividere un conto comunque non fa male a nessuno è vero però da un punto di vista maschile è bello sapere che dall’altra parte c’è una persona disposta a farlo disposta a dividere un conto a quel punto ti viene proprio voglia di pagare ed essere gentile e galante. Le cose si meritano e se pretendi non meriti

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